sabato 19 aprile 2008

ATAVICHE ABITUDINI

La politica è una missione che comporta molti sacrifici, senso di responsabilità con altrettante sofferenze. La politica pura non compensa con denaro, non porta ricchezza ma soddisfazioni personali, giovamento per tutti e un futuro migliore. La politica, però, è anche rispetto verso gli avversari e altrettanta fonte di verità, a volte spiacevole, per gli elettori. E’ l’arte sublime, nobile. Chi la esercita deve essere dotato di spirito altruistico e porsi umilmente al servizio della comunità intera e difenderne gli interessi al di là dei suoi personali. Questo è il pensiero che esterno orgogliosamente e coerentemente da oltre quarant’anni e se così non fosse avrei già una poltrona in Parlamento assieme a degli incompetenti e ladri in maggioranza. E le occasioni non mi sono mancate, anche alle ultime Politiche.

Purtroppo constato puntualmente ad ogni campagna elettorale che le abitudini degli elettori, particolarmente nei piccoli centri, non sono affatto cambiate, anzi le trasmettono anche ai figli. Per esempio le elezioni provinciali: chi viene candidato? Quasi sempre il solito personaggio da sagra paesana che dalla politica si aspetta vantaggi personali atti a risolvere soltanto la sua situazione personale, pur essendo consapevole che su politica, dialettica e lessico è ZERO! E nella nostra Italia di questi… "signori" abbondano! Però a scanso di equivoci cito una locuzione latina tuttora valida: “absit iniuria verbis”. Quello che però non ha ancora capito (mi riferisco al trombato) è di essere portatore d’acqua e la prima vittima del suo capolista! Quest’ultimo, infatti, se lo sceglie con un criterio egoistico: in primis pensa alla propria elezione, cosciente dello scarso radicamento partitico nel collegio e, in secondo luogo, in virtù della sua ambizione! E così vediamo medici, impiegatucci, nullafacenti, squattrinati ecc., quasi tutti dei poveri frustrati della monotona vita paesana, in affannosa corsa alla “poltroncina” prendendo per i… fondelli i propri compaesani senza l’uso della vasellina che, a quanto pare, è molto gradito dai suoi elettori (sic!), altrimenti non si spiegherebbe il voto più volte concesso.

Ma chi è la fonte di questa anomalia? La mia presa di posizione è più che chiara: l‘elettore! La verità in politica non paga. Al cittadino bisogna promettere spudoratamente la luna in casa propria, per non dire altro! Nelle piccole realtà locali ognuno conosce i guai dell’altro, sa morte e miracoli su Tizio e Sempronio e, nonostante ciò, vota il solito coglione! Su questa nota abitudine avrei molto da scrivere, ma riflettendoci sopra… a me chi me lo fa fare?

Beh, vi confesso che sono diventato sadico, menefreghista. E quando qualcuno paragona il Meridione al Terzo Mondo ci godo moltissimo, meglio se… senza vasellina! Masochismo e sadismo a parte, mi chiedo a quando una politica pura? La trasparenza, la lealtà, l’altruismo, la solidarietà, la responsabilità, il dovere, l’umiltà fanno ancora parte del nostro vocabolario, oppure sono soltanto esternazioni di alcune voci isolate per essere di proposito “oggetto” di scherno di una società che dei valori si pulisce il…? Allora a quando il cambio delle abitudini?

La mia quarantennale esperienza nell’Intelligence al servizio della Patria (vocabolo che per i più è di difficile comprensione!) che ha contribuito alla creazione del mio mondo, quello di ragionare col cervello e che difendo con le unghie e con i denti pur andando sempre e spesso controcorrente, propende per la seconda. Meglio essere definito “estremista”, (mi dicono destrorso e anche sinistrorso, ma non mi offendo) “asociale”, (gli amici per la pelle li ho tutti fuori) “pazzo”, (perché dico la verità) che vivere in piazza o seduto davanti ad una cantina e ascoltare i “saggi ma interessati consigli dei locali sapientoni” con tanti scheletri in vista e altrettanto nell’armadio! Vogliono continuare con lo stesso passo? Che faccino pure, ma senza di me!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una politica pura, penso sia l'unica cosa che, oggi come oggi, possa far riprendere quell'interesse ormai svanito dei giovani per la politica.
Quando si parla di politica "il giovane" gira la testa (purtroppo) e tende ad avere una visione negativa di questo sistema.
Questo perché? E' facile, ormai nauseati dai vari "mangia mangia", non ci si sente più rappresentati e tutti vengono visti come un tutt'uno!
Tutti questi politici che promettono, promettono solo PAROLE, e non guardano invece ai veri problemi..ai problemi locali..ai giovani che si sentono letteralmente persi!
Anche io, come te, mi chiedo a quando una politica pura..e concreta?

net

faber ha detto...

Urge ritrovare la memoria, che non potrà essere condivisa,
ma almeno accettata e rispettata reciprocamente.
Serve favorirla ricordando con rispetto tutti i caduti della guerra civile.
Con un’iniziativa che rischia di incontrare l’ostilità di entrambe le parti in causa:
attraverso le testimonianze scritte dalle due parti in lotta,
rendendo così onore a chi ha lottato ed è caduto in nome delle proprie idee.

http://faber2008.blogspot.com/2008/04/25-aprile-per-una-memoria-accettata-e.html