giovedì 29 gennaio 2009

"IL GIORNO DELLA MEMORIA"

Da qualche anno a questa parte il 27 gennaio è dedicato al “giorno della memoria”, data canonica imposta da Israele alle Nazioni cosiddette “civili”, e l’Italia è una di queste, dove i vari sceriffi asserviti al “gran padre bianco” s’inchinano di fronte alla Stella di Davide per commemorare le vittime assassinate dalla violenza nazista nei campi di concentramento. Le altre, invece, le Nazioni “incivili”, Palestina, Irak, Vietnam, Serbia, Libano, Giappone, ecc., onorano le vittime nel più assoluto e religioso silenzio. Basti pensare alla recente mattanza sionista su Gaza con bombe al fosforo (ed altro) e alla Palestina tutta dal 1948 ad oggi, ai massacri, sempre sionisti, in Libano, agli eccidi in Congo sotto l’egida dei Paesi “non allineati ma interessati” ai… giacimenti, alle stragi in Irak, alla pulizia etnica dei kosovari applicata al popolo serbo, e se poi vogliamo restare nella coerenza, anche ai caduti al napalm in Vietnam, alle vittime delle bombe atomiche sganciate sul Giappone, ai morti sotto i bombardamenti indiscriminati dei cosiddetti Alleati durante l’ultima Guerra Mondiale in Italia (Roma-San Lorenzo, Genova, Foggia ecc.) e in Germania (Dresda, Amburgo ecc.), alle apocalittiche deportazioni staliniane nei gulag siberiani con lo sterminio d’intere etnie e alle “purghe “ del biennio 1937/38, al genocidio degli Armeni perpetrato dalla Turchia negli anni 1915/17, all’olocausto dei nativi americani (i Pellirossa), alle carneficine dei Crociati, con la santa benedizione del pontefice di turno, durante i loro viaggi verso la Terra Santa e tant’altro ancora. Insomma un’infinità di stragi dove i colpevoli, criminali incalliti, alcuni ancora vivi e vegeti, sono a piede libero e, non è strana a dirsi, anche ossequiati dai vari lacchè del mondo “ civile occidentale ”! Di fronte ad una strage si resta impassibili e disarmati se posta in relazione ad una fatalità ambientale, -come scosse sismiche, avvenimento climatico- ma non si può per nulla condividerla se dovuta a motivazioni pretestuose ideologiche o politico-economiche, di cui gli Stati Uniti da oltre un secolo ne sono i maestri in regime di esclusiva e Israele ne è la copia perfetta. Non ci sono giustificazioni per questi efferati delitti programmati e voluti da uomini assetati di potere, da menti malate ed impossessate da forze diaboliche e pregiudizi religiosi pseudo - giudaici. Come non è per nulla concepibile che ai criminali deceduti si continui a dare solidarietà e ai viventi l’appoggio politico anche di fronte ad un’orribile realtà fatta di vittime innocenti, -singoli individui o d’intere etnie- che aspiravano alla propria libertà di pensiero, di culto, di movimento e di autodeterminazione. Non si può ignorare quello che noi tutti vediamo e sentiamo quotidianamente, non si può restare indifferenti dinanzi allo scempio. Perché il 27 gennaio, “il giorno della memoria”, deve essere dedicato solo ed esclusivamente ai caduti ebrei e non a tutte le vittime, a prescindere dalla nazionalità e appartenenza ideologica? Che cosa hanno di speciale questi morti dagli altri? E’ pur vero che gli ebrei da vivi, e la Storia me né da atto, per indole (religiosa o di dna) si sono voluti sempre distinguere dai “ noi, poveri comuni mortali”, ma che lo facciano anche da morti questo a me puzza di…. business! E’ business politico (Israele aspira a diventare uno Stato dell’Unione Europea e alcuni imbecilli di politici italiani alterano la geografia europea includendovi il Vicino Oriente!), è business finanziario (i tanti pretesi e ripetuti risarcimenti in milioni di dollari che hanno dissanguato le casse della Repubblica Federale Tedesca), è business fatto di ricatti ed ingerenze negli affari di Stato di altre Nazioni e di culti non giudaici, è business pure il “Diario di Anna Frank”… insomma è un vero e proprio mercimonio, altro che “giorno della memoria”!

Il principe Antonio De Curtis, in arte Totò, il genio della risata, con la sua “Livella” ci insegna che da morti siamo tutti uguali, ma secondo me aveva dimenticato, forse volutamente per essere lasciato in pace, di aggiungere gli ebrei… Ho toccato un argomento inusuale, controcorrente alla maggioranza degli Italiani, ho dovuto farlo e fin quando avrò la “fortuna” di restare ancora in vita, non mi risparmierò di esprimere la mia opinione pur con la consapevolezza di passare inosservato o addirittura per pazzo! Lascio libero sfogo agli anonimi, ai vigliacchi, cioè a quelli che mesi fa, il 13 maggio 2008 col mio articolo “ Israele, vera democrazia” sul mio blog, mi hanno preso d’assalto con insulti telefonici, lettere con minacce di morte... che si accomodino pure, li aspetto come sempre al varco!

domenica 25 gennaio 2009

GAZA: IL GENOCIDIO PROGRAMMATO

Di fronte ad un’immane tragedia, studiata con puro cinismo dalla criminale lobby israeliana per fini elettoralistici a favore della “signora” Livni, “delfina” del corrotto Olmert, e a Tsahal, l’esercito di Difesa di Israele, contro l’eroico popolo Palestinese legittimamente rappresentato da Hamas, governo democraticamente eletto a maggioranza sotto gli occhi degli osservatori stranieri occidentali, non potevo starmene solo a guardare e rompo il mio lungo silenzio assumendomi tutte le mie responsabilità. Sebbene la controinformazione dei media asserviti dal potere continui a dilagare a tutto campo con frequenti lavaggi di cervello via cavo, ma poi la verità come sempre viene a galla e l’intervista televisiva rilasciata dal generale Avi Benayahou, portavoce di Tsahal, non poteva non essere ignorata, conferma che il governo israeliano aveva già pronto il piano d’invasione della striscia di Gaza da diciotto mesi! Altra conferma viene dal segretario generale dell’Onu, Ban ki Moon, che a rompere la tregua il quattro novembre 2008 è stato proprio Israele conducendo operazioni militari che hanno causato l’uccisione di sette palestinesi a Gaza. Il lancio di razzi -artigianali- da parte di Hamas è stato la risposta all’operazione militare d’Israele. I fini d’Israele, per la verità mai reconditi, anzi, noti e condivisi da tutti i lacchè ed ascari degli Usa, Italia compresa, hanno riempito il carniere sionista di oltre duemila vittime Palestinesi: bimbi in tenera età, donne, anziani, e circa ottomila feriti. La belva sionista ha bombardato di proposito scuole, edifici dell’Onu, convogli umanitari ai quali era stato consentito il passaggio nelle tre ore di tregua… col compiacente consenso della cosca politica occidentale e del vergognoso appoggio internazionale dei media. Ban ki Moon s’inchina e timidamente parla di…pace durante il suo tour in Egitto, Giordania e Tel Aviv, e si guarda bene, però, da negoziare con Hamas, naturale espressione del popolo Palestinese. Forse le “disgrazie“ dei suoi predecessori, Folke Bernadotte (1948) e Dag Hammarskjoeld (1961), depongono male, anche perché sa bene che l’operazione “Piombo Fuso” fa parte di un più vasto programma militare e d’intelligence israeliano formulato per la prima volta dal governo del primo ministro Ariel Sharon nel 2001: “Fonti negli ambienti della Difesa hanno riferito che il ministro Ehud Barak ha istruito le Forze di Difesa d’Israele (IDF) affinché si preparassero per l’operazione oltre sei mesi fa, già al momento in cui Israele stava iniziando a negoziare un accordo di cessate il fuoco con Hamas”. (Barak Ravid, Operation “ Cast Lead ”: Israeli Air Force strike folowed months of planning, “Haaretz”, 27 dicembre 2008). Adesso vige la tregua. Si parla (solamente) di “pace” come da proposta di Mubarak, presidente egiziano, e già qualcuno (Olmert) pensa “d’intascare” il Nobel per la Pace, e così tutti i crimini commessi anche dai suoi predecessori, dal 1946 ad oggi, passeranno alla storia come “interventi umanitari” per tutelare la democrazia e la pace per il definitivo trapianto in “Terra Santa” del povero ebreo errante, odiato e perseguitato pure dal… Padreterno! Nessuno pone però l’accento che la rapina del territorio palestinese volta ad insediare gli ebrei in una terra “promessa da Dio” sia stata decisa nel 1945 a Yalta non "dall’Onnipotente” ma da mortali come Stalin, Roosevelt e Churchill e applicata dalle Nazioni Unite con un vergognoso piano di spartizione. E che oggi da questa spartizione viene volutamente rimosso ogni riferimento alle stragi di arabi perpetrate da Menachem Begin, premiato dopo col Nobel per la Pace, nel 1948 nel villaggio di Deir Yassin, alle stragi di Sabra e Chatyla volute dal macellaio Ariel Sharon, all’attuale mattanza di Gaza organizzate da Olmert e dalla Livni, e nessuno ricorda le oltre 70 risoluzioni dell’ONU di condanna di Israele e che lo stato sionista si è sempre rifiutato di applicare! Come pure si rimuove il fatto che Hamas abbia ottenuto, nel 2006, una vittoria elettorale schiacciante o che da oltre sei mesi la Striscia di Gaza sia diventata un campo di concentramento assediato dalle truppe sioniste e sottoposto ad embargo per ogni genere di prima necessità… Secondo l’informazione asservita Israele è un Paese Democratico e Hamas è un gruppo terroristico. Israele è il Buono che vigila per conto del “padre bianco” di Washington sulla stabilità politica dell’area del Vicino Oriente! Quindi l’unica soluzione è che i palestinesi si affidino al “Quisling di turno”, il signor Abu Mazen passato sul libro paga di Tel Aviv, il cui mandato di presidente palestinese è stato prolungato a divinis nonostante la sconfitta elettorale! Intanto a Gaza si continua a morire, sebbene il cessate il fuoco! L’ipocrita diplomazia internazionale lava la propria coscienza con l’invio di aiuti umanitari, ma il problema palestinese di Gaza resta: tanto cos’è un milione e mezzo di esseri umani, ammassati in un campo di concentramento a cielo aperto di 60 kmq, che Erez Israel non considera umani? Certamente la musica sarebbe d’altra portata se l’Europa avesse governanti non asserviti al Nuovo Ordine Mondiale; se l’Italia non fosse colonia americana, avrebbe rotto almeno le relazioni diplomatiche con Israele, come ha fatto il Venezuela, la Bolivia. Questo però non succederà mai, visto che i Partiti di palazzo sull’argomento sono bipartisan. Le voci, purtroppo isolate, di Chavez e di Ahmadinejad che chiedono dal Tribunale Internazionale dell’Aja la punizione dei politici e generali israeliani macchiatisi di crimini contro l’umanità, restano e resteranno degli infiniti echi di mancata giustizia in una valle di lacrime colma di caduti di migliaia e migliaia di Eroi Palestinesi, rei di aver combattuto per la libertà. Chi non è per il “pensiero unico, dogma indiscutibile” dei “signori” di Washington e della lobby sionista fa parte della lista degli “Stati Canaglia”, indipendentemente se Milosevic, Saddam Hussein, Chavez, Ahmadinejad, etc. siano stati eletti democraticamente. Nonostante tutto, sono dell’opinione che la pacifica convivenza dei due popoli, Israeliano-Palestinese, possa realizzarsi anche se la sete di potere di malvagi, assatanati da credenza religiosa pseudo-giudaica, e in Israele ce ne sono a iosa, ne ostacoleranno il processo di pace. Io non sono mai stato razzista, né antisionista, al contrario, oggi però l’unica arma democratica che mi rimane è il boicottaggio delle merci israeliane: non acquisterò nessun prodotto il cui codice a barre inizi per 729. Mi si obietterà che è pochissimo per quello che mi prefiggo, a questo punto invito gli altri a seguire il mio esempio.